Dopo la richiesta della FLC CGIL di accesso agli atti, il ministero verifica le delibere dei Collegi Docenti e revoca l’autorizzazione per l’IPSEOA “Carlo Porta” di Milano.
Mentre procede l’attivismo ministeriale per la promozione tra gli studenti della sperimentazione quadriennale della filiera, cominciano ad emergere le falle prodotte dall’affrettata modalità che ha condotto alla pubblicazione del Decreto Dipartimentale 92 del 19 gennaio 2024 per l’attivazione di classi prime relative ai progetti quadriennali connessi all’istituzione della filiera tecnologico-professionale.
Già a partire dalla pubblicazione del DM 240, a ridosso dell’espressione del parere contrario del Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione, nella serata del 7 dicembre 2023, l’intero percorso attivato dal Ministro Valditara è stato costellato di rinvii, chiarimenti, riunioni e, in molti casi, di forzature sui Collegi dei Docenti che la FLC CGIL ha denunciato dalla prima ora.
È il caso dell’IPSEOA “Carlo Porta” di Milano che già il 30 novembre ha bocciato a larghissima maggioranza l’adesione alla filiera. Il Collegio viene convocato più volte sullo stesso ordine del giorno, ma si esprime sempre negativamente sull’accorciamento dell’offerta formativa e sul ridotto valore del modello proposto. Nonostante le deliberazioni contrarie, il 19 gennaio 2024 il Carlo Porta” è inserito nell’elenco allegato al DD n.92, conducendo i lavoratori a proclamare lo stato di agitazione di scuola. Alla data del 5 febbraio 2024 abbiamo verificato che, a seguito di uno specifico provvedimento di revoca, finalmente l’istituto non è più inserito su UNICA, la piattaforma del Ministero dell’Istruzione che consente le iscrizioni per l’anno scolastico 2024/25.
Rispetto alle informazioni raccolte dalla FLC CGIL, non si tratterebbe di un caso isolato, ma anche altre scuole, al momento autorizzate all’attivazione di classi prime, non posseggono il requisito necessario delle delibere collegiali. Per questo motivo, la FLC CGIL Nazionale ha prodotto istanza di accesso agli atti nei confronti della Commissione tecnica che ha effettuato la valutazione delle proposte progettuali per l’attivazione dei percorsi di filiera tecnologico-professionale.
La conseguenza più grave di queste situazioni, oltre che dimostrare la pressione esercitata sull’autonomia scolastica e lo scarso rispetto nei confronti degli organi collegiali, è che rappresenta certamente un disagio per studentesse e studenti. Questi ultimi, pur coinvolti dalla campagna pubblicitaria massicciamente attivata dall’amministrazione e attratti dall’illusione di una facile occupabilità che si declina invece in una semplice diminuzione della qualità dell’istruzione, potrebbero volersi iscrivere a percorsi che in realtà non esistono o, peggio, che spariscono a pochi giorni dalla chiusura delle iscrizioni, fissata per il 10 febbraio 2024.
La FLC CGIL ha contestato dalla prima ora l’impianto culturale proposto da questa riforma, finalizzata a costruire un percorso abbreviato che, dopo un diploma conseguito in quattro anni, consente l’iscrizione al biennio dell’ITS creando una formazione di ridotta qualità, con meno ore di didattica generale e più ore di PCTO e apprendistato. Le bocciature espresse dai consigli di istituto e dai collegi dei docenti ci danno ragione e ci confermano che avevamo visto giusto nel rappresentare una scuola consapevole del proprio ruolo, fondata su una democrazia interna che ha saputo argomentare scelte di qualità e di garanzia del diritto allo studio. Anche attraverso la richiesta di accesso agli atti, la FLC CGIL vigilerà sul rispetto di tali prerogative.