Com’è noto, il blocco dello scatto delle progressioni economiche risale alla stagione dei tagli sulla scuola avviata dal Governo Berlusconi-Tremonti (Legge 122/10 e Legge 111/11) e poi perpetuati dai successivi governi.
Negli anni successivi furono ripristinati il 2010, 2011 e 2012, a seguito di accordi sindacali che però nel contempo hanno tagliato le risorse del FMOF, cioè il salario accessorio destinato ai lavoratori, e che per questo non furono condivisi dalla FLC CGIL.
Rimane da recuperare il 2013, obiettivo da sempre al centro delle nostre rivendicazioni, per ottenere il quale abbiamo promosso mobilitazioni, astensioni dal lavoro, vertenze (al contrario di altre sigle che hanno avallato quella scelta con la stipula di accordi separati e oggi promuovono i ricorsi).
La via giudiziale, fino a qualche mese fa, si era rivelata impervia poiché la Corte Costituzionale, pronunciandosi in un caso simile riguardante gli scatti di anzianità dei docenti universitari, ha affermato la legittimità della disposizione legislativa ritenendo prevalenti le ragioni di contenimento della spesa pubblica. Invece la sentenza della Corte Costituzionale n. 178/15 ha sancito l’illegittimità del blocco della contrattazione nazionale ma niente dice sul tema del recupero dello scatto 2013, senza considerare il fatto che le retribuzioni si sono “sbloccate” - grazie anche ad un ricorso vinto dalla FLC CGIL- per effetto del rinnovo contrattuale del triennio 2016-2018 e dell’ultimo del 2019-2021.
Senonché negli ultimi tempi si sta affermando un diverso orientamento giurisdizionale, favorevole al riconoscimento dello scatto 2013, a seguito della sentenza del Tribunale di Ragusa e della più recente sentenza della Corte d’Appello di Firenze (della quale siamo in attesa delle motivazioni).
Prima di procedere, riteniamo utile attendere la pubblicazione delle motivazioni della Corte d’Appello di Firenze, al fine di predisporre al meglio l’azione vertenziale e definire la platea dei potenziali ricorrenti (che a nostro avviso potrebbero essere tutti i lavoratori), sulla base delle valutazioni che farà il nostro ufficio legale nazionale.
Nelle more, consigliamo ai nostri iscritti e a coloro che intenderanno rivolgersi a noi di fare la diffida, interruttiva della prescrizione, qualora non lo abbiano già fatto, e di attendere le indicazioni che a breve forniremo.
Cordiali saluti.
Potenza, 26 marzo 2024
Paolo Laguardia