Comunicato stampa della Federazione Lavoratori della Conoscenza CGIL
Roma, 28 marzo 2024 - Dopo la proposta del ministro Valditara di costituire classi differenziali, ecco il ministro Salvini che torna sulla questione di gelminiana memoria, riducendo addirittura dal 30 al 20% la percentuale massima di alunni migranti nelle classi.
“Un’idea fuori dal tempo – per Gianna Fracassi, segretaria generale della FLC CGIL - un provvedimento che penalizzerebbe la provenienza da contesti migratori non tenendo minimamente in considerazione la composizione dell’attuale società e la funzione unificante della scuola. E che risulterebbe per di più inapplicabile, se non sradicando dal loro contesto di vita e di relazioni decine di migliaia di bambine e bambini, ragazze e ragazzi, che verrebbero dirottate in istituti scolastici lontani dalle loro abitazioni e dai loro compagni” .
“Esattamente il contrario di quel che dovrebbe essere ogni processo di inclusione che, invece, richiede rispetto dell’esperienza di ciascuno, accoglienza e, per quanto riguarda la scuola, investimenti per creare ambienti educativi di apprendimento che favoriscano il benessere e la crescita di tutte e di tutti”. Sottolinea Fracassi.
“Il ministro farebbe bene a occuparsi di ponti invece che di tetti. Nella scuola della Costituzione non c’è spazio per logiche discriminatorie”. Conclude la leader della FLC CGIL.