Precarietà, un vulnus che ostacola l’avvio dell’anno scolastico e viola i diritti di docenti e ATA. La FLC CGIL sostiene le iniziative spontanee di mobilitazione

 

Si tratta di una situazione insostenibile denunciata da anni dalla FLC CGIL e confermata dalla Commissione Europea con il deferimento dell’Italia alla Corte di Giustizia. Occorre dare risposte certe a chi da anni consente il funzionamento delle scuole.

 

Ad anno scolastico avviato, pervengono ancora - da parte di lavoratori, studenti, famiglie - segnalazioni di ritardi nell'assegnazione del personale docente e ATA e di carenze di organico che impediscono il regolare svolgimento delle lezioni.

Tali criticità confermano la grave condizione in cui versa la scuola italiana, a rischio di implosione per l’alta incidenza di precarietà delle lavoratrici e dei lavoratori.

Non stupisce quindi, ma preoccupa, il deferimento dell’Italia alla Corte di Giustizia UE da parte della Commissione europea per la perdurante violazione della normativa sul lavoro a tempo determinato nel settore scolastico con l’accusa di non avere adottato misure sufficienti per porre fine all’ abuso dei contratti a termine e alle condizioni di lavoro discriminatorie per il personale docente e Ata precario.

Alla luce della situazione descritta, la FLC CGIL rivendica immissioni in ruolo su tutti i posti vacanti e disponibili, stabilizzazione dei posti di sostegno in deroga, implementazione degli organici docenti e ATA e sostiene le iniziative spontanee di protesta per chiedere prospettive certe per chi da anni, in condizione di precarietà, consente il funzionamento delle scuole.

Il prossimo appuntamento sarà con gli “idonei 2020” venerdì 18 ottobre davanti agli uffici scolastici regionali di diverse città.

 

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