Comunicato stampa della Federazione Lavoratori della Conoscenza CGIL
Roma, 12 febbraio - Destano forti preoccupazioni le notizie che giungono da varie parti del Paese di focolai nelle scuole determinati da varianti del coronavirus. L'ultimo, particolarmente allarmante, è quello che ha colpito alcune scuole primarie e dell'infanzia nel comune di Bollate in provincia di Milano, che ha determinato la chiusura dei plessi frequentati da quasi 750 bambini. Casi isolati sono stati individuati anche a Roma.
La vicenda rende non più rinviabili risposte rapide e concrete alle richieste che CGIL e FLC CGIL hanno più volte avanzato in questi mesi per la riapertura in presenza delle scuole, a partire da quelle del primo ciclo:
- occorre fare chiarezza sui dati del contagio nelle scuole delle varie regioni. Se non si conoscono con precisione dati e numeri, diventa difficilissima se non impossibile l'adozione di interventi adeguati sia sulla sicurezza che sulla prevenzione;
- deve essere immediatamente attivato e pianificato un programma di screening con tampone antigenico periodico del personale della scuola tenuto conto del diffondersi delle nuove varianti;
- devono essere messi in campo tutti gli interventi di prevenzione necessari, a partire dalla campagna vaccinale, tenendo ben presente che circa 450 mila lavoratori della scuola hanno dai 55 anni in su.
Per fare tutto questo occorre un governo nazionale dei problemi. In caso contrario qualsiasi azione naufragherà nel caos delle disposizioni regionali e territoriali e nel conflitto permanente tra istituzioni.
Chiediamo al nuovo governo che sta per insediarsi, un deciso cambio di passo, scelte conseguenti e risposte alle nostre richieste, al fine di evitare che la situazione precipiti nuovamente verso i periodi più bui che abbiamo conosciuto in questo anno di pandemia.