I sindacati aprono al ministro Bianchi: "Si può tornare tutti in classe"

Dopo l'intervista di Repubblica al titolare dell'Istruzione, Sinopoli (Flc Cgil) dice: "Serve un governo nazionale dell'istruzione". Turi (Cisl): "Per la scuola subito tamponi, tracciamento e vaccinazioni".

 

Le Repubblica.it

Corrado Zunino

Nell'intervista con Repubblica, il ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi ha detto diverse cose. Tra cui: "In settimana deciderò come sarà l'esame di Maturità" (oggi previsto per il prossimo 16 giugno) e "voglio riportare docenti e studenti in classe, come abbiamo fatto dopo il terremoto dell'Emilia". Bianchi è stato per dieci anni assessore, nella Regione Emilia Romagna, alla Scuola e al Lavoro. Le reazioni all'intervista sono

La Flc Cgil di Francesco Sinopoli apre a un rientro di tutti in presenza: "In aula al 100 per cento sì, ma facciamo i conti con le varianti del Covid. Per un ritorno in classe in sicurezza vanno messe in campo misure da gestire a livello nazionale. Serve un governo nazionale dell'Istruzione. Quanto è accaduto in questi mesi - rileva il segretario - è grave. Servono azioni: chiarezza sui dati del contagio negli edifici scolastici; aggiornamento dei protocolli di sicurezza che contempli anche un programma di screening periodico della popolazione scolastica e rafforzamento della campagna vaccinale, dato che l'età media dei docenti è sopra i 55 anni". Sinopoli avanza la questione precari, da costruire subito: "Il prossimo anno scolastico deve essere stabile grazie alla stabilizzazione dei supplenti, da pianificare adesso. Guardando alla scuola in prospettiva c'è la necessità di un organico aggiuntivo Covid; di una riduzione degli alunni per classe; di un tempo-scuola più ampio; di trasporti". Oggi la Cgil organizzerà un presidio davanti al ministero, già programmato con Azzolina alla guida.

Pino Turi, segretario Cisl scuola, mostra collaborazione al nuovo esecutivo: "Sono convinto che l'obiettivo sia tutti in classe, ma bisogna capire come. Le scuole vanno rese sicure con presidi sanitari, tamponi rapidi, tracciamento vero e vaccinazioni. Mi auguro che il ministro Bianchi ci convochi presto e collaboreremo a far tornare la scuola in sicurezza. Partiamo dal vaccino al personale scolastico e ai ragazzi. Poi il tracciamento". 

Daniela Sbrollini, senatrice e responsabile del cantiere cultura e sport di Italia Viva, dichiara: "Quanto affermato dal neoministro all'Istruzione sulla necessità di rimettere al centro dello sviluppo italiano gli investimenti del Recovery Fund per la scuola, mettendo in sicurezza sia la didattica che le infrastrutture, è musica per le nostre orecchie. Chiediamo da sempre di non interrompere la didattica in presenza nelle scuole, gestire al meglio i trasporti e assicurare un piano vaccinale per professori e personale scolastico prevedendo un progetto serio di tamponi per gli studenti". 

Poi ci sono i consigli - appunti, li chiama - dell'ex ministro Lorenzo Fioramonti. Questi: "Garantire la sicurezza nelle scuole richiede una serie di interventi immediati: sanificazione forzata dell'aria nelle aule attraverso opportuni sanificatori di ultima generazione, utili sia contro i virus sia contro l'inquinamento atmosferico; riduzione del numero di studenti nelle classi; aumento degli organici, a partire dall'immediato pagamento dei contingenti Covid, che attendono da mesi; revisione della responsabilità penale dei dirigenti scolastici". E poi: "Se la didattica digitale integrata deve diventare parte del curriculum scolastico ordinario, allora serve lavorare a una piattaforma pubblica e a nuove regole operative". Serve, infine, "un piano coraggioso di reclutamento che riduca drasticamente il precariato, a partire dai settori più sensibili, come il sostegno, dove sono tante le cattedre in deroga mentre migliaia di specializzati restano precari. Il professor Bianchi aveva giustamente chiesto 120 mila assunzioni nel rapporto che la sua task force aveva predisposto per il ministero nel 2020, per arrivare a questi numeri non si possono aspettare i concorsi attuali, serve attingere dal precariato".

state numerose, e si sono concentrate sul rientro in aula in tempi di pandemia. Il presidente dell'Associazione nazionale presidi, Antonello Giannelli, ha detto: "Bisogna valutare la fattibilità tecnica di questa ipotesi. La presenza è possibile nel rispetto delle regole di distanziamento e in Italia abbiamo sempre il problema della inadeguatezza degli edifici e degli spazi". Sulla Maturità Giannelli ha affermato: "Serve una linea di rigore rispetto alla valutazione delle competenze. Non possiamo permetterci di trattare gli studenti senza tener conto del loro impegno, che deve essere premiato adeguatamente". I presidi chiedono, ecco, una Maturità più robusta rispetto ai soli orali prospettati da Lucia Azzolina, ministra nel precedente governo.

 

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