Il MIUR, su richiesta da parte dei sindacati, ha inviato il 18 giugno
Personale Ata
Il Ministero fornisce precise indicazioni ai dirigenti scolastici sulle modalità per poter prorogare i contratti del personale ATA assunto fino al termine delle attività didattiche (30/06) o fino al termine delle lezioni applicando l’articolo 1 comma 7 e l’articolo 6 comma 4 del regolamento delle supplenze ATA (DM 430/00).
Nella nota viene precisato che le proroghe sono rese necessarie dal consistente aumento degli adempimenti previsto nei mesi estivi (debiti, corsi di recupero, graduatorie ATA, ecc.).
I dirigenti scolastici dovranno semplicemente comunicare all’Ufficio Scolastico Provinciale le proroghe che intendono attivare per il personale assunto fino al 30/6 in modo che lo stesso USP provveda a darne comunicazione all’Ufficio provinciale del Tesoro. Per i contratti di tipo temporaneo, retribuiti dalla scuola, sarà sufficiente procedere direttamente alla proroga degli stessi.
Si tratta di un primo parziale risultato verso la soluzione dell’annoso problema della durata dei contratti del personale ATA che sarà affrontato nel nuovo regolamento in modo coerente con
Personale docente
Con il nuovo contratto scuola del 29 novembre 2007 si è integrata la precedente formulazione dell'art. 37 (rientro in servizio dei docenti dopo il 30 aprile) affermando che, qualora ricorrano le condizioni (e cioè rientro del titolare dopo il 30 aprile a seguito di assenza ininterrotta per 150 gg o 90 nelle classi terminali) il supplente in servizio, per ragioni di continuità didattica, è "mantenuto in servizio" per gli scrutini e le valutazioni finali. La nota del MIUR chiarisce che tale norma contrattuale comporta che il contratto al supplente, originariamente previsto fino al termine delle lezioni, debba essere prorogato continuativamente fino al termine dello scrutinio o degli esami (se diversi dagli esami di maturità, che hanno norme specifiche che si effettuano nel mese di giugno, secondo il calendario di ciascuna scuola. Quindi senza più interruzioni o giornate non retribuite tra il termine delle lezioni e l'inizio di scrutini e/o esami. La nota chiarisce anche che, per