Obbligo vaccinale ed emergenza pandemica nelle scuole: dopo le lacunose note ministeriali aumentano dubbi e difficoltà. Urge un tavolo politico di chiarimento

 

Le scuole chiedono soluzioni chiare e non “pareri”. Urgente la convocazione del tavolo nazionale per affrontare le problematiche connesse alla recrudescenza del virus. Garantire la proroga dei contratti COVID in essere

Le indicazioni finalizzate alla gestione dell’obbligo vaccinale per il personale scolastico (di cui al Decreto legge 172/2021) fatte pervenire alle scuole dal Ministero dell’Istruzione - sotto forma di “pareri” - risultano largamente lacunose ed imprecise, lasciando nell’incertezza dirigenti e personale scolastico.

Tra le questioni da affrontare e risolvere con più urgenza si evidenziano le seguenti:

Personale soggetto all’obbligo vaccinale
L’elenco dei lavoratori a cui non si deve chiedere di adempiere all’obbligo vaccinale contenuto nell’ultima nota del Ministero dell’Istruzione lascia le scuole nell’incertezza operativa. Va chiarito che l’ingiunzione a vaccinarsi riguarda solo il personale che presta servizio effettivo escludendo tutti coloro che non sono tenuti alla prestazione lavorativa e assenti a qualsiasi titolo.

Utilizzo del personale esentato dall’obbligo vaccinale
La nota ministeriale prevede -al fine di adottare determinazioni decisionali in merito, il coinvolgimento improprio del Medico competente e Responsabile della Sicurezza e Prevenzione Protezione - RSPP a cui il decreto non ha attribuito nessun compito e che nella maggior parte dei casi si stanno dichiarando non competenti in materia. Nella nota del ministero sono inoltre indicate attività sostitutive – e solo per i docenti- a dir poco improbabili per chi conosce la realtà concreta delle scuole. Le indicazioni per l’utilizzo anche in altre mansioni devono riguardare non solo i docenti ma anche il personale ATA e gli educatori e devono fare riferimento agli strumenti di legge e negoziali già disponibili che consentirebbero di utilizzare in altri compiti il personale in esenzione di obbligo, avendo certezza delle procedure da seguire per la loro sostituzione. Inoltre debbono essere prontamente predisposti i codici al Sidi per gestire queste nuove casistiche. Riteniamo infatti che in ogni caso il personale docente non possa svolgere attività didattica in presenza degli alunni e che si debba procedere alla sostituzione fin dal primo giorno di assenza con supplente che naturalmente deve essere in condizioni di aver assolto all’obbligo vaccinale.

Molte altre sarebbero le questioni da affrontare e risolvere per consentire alle scuole di fronteggiare la nuova e inedita situazione determinata dalla recrudescenza del virus a causa della variante omicron.

Occorre rendere certo l’organico Covid docente e ATA, consentendo le proroghe fino al termine delle lezioni per tutti coloro che sono in servizio, evitando di lasciare alle scuole l’onere di una dolorosa selezione tra i contratti da mantenere e quelli da rescindere. A tal fine l’aumento di 100 milioni in legge di bilancio non è sufficiente a garantire la proroga dei contratti in essere fino al termine delle lezioni: si stanzino ulteriori risorse prevedendo da subito l'eventuale riutilizzo delle economie non spese nel 2021.

Occorre inoltre potenziare l’intervento delle ASL per i tracciamenti, non lasciando sole le scuole a decidere nelle situazioni critiche.

A tal fine sarebbe opportuno attivare immediatamente il tavolo di confronto nazionale sulla sicurezza in materia di tutela della salute contro il COVID 19 nella scuola per condividere fra i diversi soggetti politici e sociali le soluzioni più adatte ad assicurare la continuità delle attività scolastiche.

Questo è il momento della massima responsabilità politica per individuare tutte le soluzioni necessarie a contemperare la tutela della salute con il diritto allo studio.

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