Intervista a Roberta Fanfarillo, responsabile nazionale dirigenti scolastici Flc Cgil. «Nessuno ha potuto sdoppiare le classi, anche chi aveva gli spazi, a causa dei tagli del governo all’organico Covid»
il manifesto
Adriana Pollice
«Il dl del 5 gennaio dà la linea di marcia per la scuola in presenza» ha ripetuto ieri il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi. «Se attraversiamo una fase di crescita galoppante dei positivi, fino a fine gennaio la situazione sarà difficile – spiega Roberta Fanfarillo, responsabile nazionale dirigenti scolastici Flc Cgil -. Andiamo avanti a fatica, a tutti i costi, rischiando anche di contagiarci».
Bianchi ha dichiarato che lunedì solo il 6% dei professori e il 4,5% degli studenti era in quarantena.
La situazione risulta più problematica rispetto ai dati rassicuranti del ministro. In regioni come Piemonte, Veneto, Lazio, abbiamo avuto percentuali più alte, in alcuni casi tra il 18 e il 20%. Lunedì era una giornata di riavvio, si sono registrati casi già presenti prima delle vacanze. Un report più significativo lo avremo tra 4 o 5 giorni.
Le nuove norme sulle quarantene vi preoccupano?
Nella primaria con un solo caso la classe è sottoposta a sorveglianza: i