La Cgil chiede di arrivare a 140 euro: "Oggi c'è troppa distanza con i laureati della pubblica amministrazione e con gli stipendi degli insegnanti in Europa". Nel contratto ci sarà formazione, smart working e nuovi incarichi
Corrado Zunino
ROMA - Il ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi questa mattina ha spiegato, aprendo la partita del rinnovo del contratto di lavoro per il personale scolastico, che le risorse a disposizione del governo consentono un aumento medio in busta paga, mensile e lordo, pari a 105-107 euro. Partendo dagli 87 euro destinati allo scopo con i finanziamenti previsti nella Legge di bilancio 2021, il ministero dell'Istruzione è riuscito a ottenere dalle Finanze altri 300 milioni di euro complessivi. Questo consentirebbe di dare a oltre un milione di lavoratori della scuola, docenti compresi, la cifra di 105-107 euro nell'anno in corso più 200 euro una tantum. Nel 2023 resterebbe in busta paga solo l'aumento concordato.
Quando il ministro Bianchi ha chiuso l'esposizione dell'atto di indirizzo del contratto nazionale, la Cgil, attraverso il suo segretario scuola Francesco Sinopoli, ha detto che quella cifra non copre la distanza che oggi c'è sia rispetto agli altri laureati della pubblica amministrazione sia rispetto alle buste paga degli insegnanti europei. "Serve un miliardo in più", ha sottolineato. Cifra che porterebbe l'aumento lordo mensile a 137 euro.
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