Mobilità interregionale dei dirigenti scolastici. Una corsa contro il tempo per cambiare le regole

 

Le norme che attualmente regolano la mobilità consentiranno a pochissimi il rientro nella regione di residenza. Il Ministero avvia una sequenza contrattuale che potrebbe rivelarsi tardiva. Tutti i numeri della mobilità in una scheda della FLC CGIL.

Si è appena concluso l’atteso incontro in videoconferenza tra le OO.SS. rappresentative dell’Area della dirigenza scolastica e il Ministero dell’istruzione sulle problematiche della dirigenza scolastica.

Per l’amministrazione era presente il vice capo di Gabinetto dott.ssa Sabrina Capasso che, dopo aver richiamato le diverse problematiche oggetto dei precedenti incontri del tavolo, ha affrontato il tema della mobilità, rendendo noto che la scorsa settimana è stato avviato l’iter per l’emanazione di un Atto di Indirizzo specifico sulla mobilità dei dirigenti scolastici con il quale il Ministro dell’Istruzione richiama la necessità di una modifica dei limiti percentuali previsti dal CCNL dell’Area V, da applicare a partire dalla mobilità per l’a.s. 2022/2023.

Nel nostro intervento abbiamo preliminarmente sottolineato come da tre anni stiamo sollecitando un intervento sul contratto che modifichi le percentuali previste dall’art. 9, comma 4, del CCNL 2016-2018 dell’Area V (fino al 30% dai posti vacanti e disponibili a discrezione dei DG degli USR) non più funzionali alla gestione di un concorso nazionale con così tanti dirigenti scolastici assunti in regione diversa da quella di residenza.

Abbiamo perciò accolto favorevolmente l’intenzione dell’amministrazione di trovare una soluzione condivisa, anche se riteniamo tardiva una decisione che poteva essere assunta già tre anni fa, decongestionando la mobilità che nel frattempo ha visto aumentare enormemente il numero dei dirigenti scolastici interessati, con poche speranze di risolvere le loro legittime aspirazioni nel breve periodo, costringendo molti di loro addirittura a rinunciare all’incarico.

Sperando di poter concludere la trattativa in tempo utile per la mobilità, abbiamo sottolineato la necessità di una revisione complessiva delle regole sulla mobilità, invitando il ministero a prevedere nell’Atto di Indirizzo per il rinnovo del CCNL dell’Area Istruzione e Ricerca per il triennio 2019-2021 la risposta alle legittime aspirazioni dei dirigenti scolastici fuori regione, prima che venga espletato il nuovo concorso su base regionale.

Ma quali sono concretamente i numeri dei dirigenti scolastici coinvolti?

In assenza del quadro complessivo dei dati, più volte ma inutilmente richiesti all’amministrazione, la struttura nazionale di settore della dirigenza scolastica della FLC CGIL ha elaborato autonomamente una tabella riassuntiva della platea degli interessati che mette a disposizione di tutti per offrire il quadro completo della situazione.

A seguito dell’espletamento del concorso nazionale, previsto dal DM 138/2017, nel triennio 2019-2021 sono stati assunti 2.920 dirigenti scolastici di cui sono 1.107 quelli ancora in servizio fuori regione, al netto dei 144 dirigenti scolastici che in questo triennio sono riusciti a rientrare nella propria regione con le operazioni di mobilità o con sentenze favorevoli del giudice del lavoro.

A questi si aggiunge il nutrito gruppo dei dirigenti scolastici campani vincitori del concorso regionale 2011 tuttora in servizio in altra regione per effetto della procedura volonta

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