Paolo Fanti confermato segretario generale Flc CGIL Basilicata

 

Il giorno 11 gennaio 2023, al Giubileo Hotel di Rifreddo, si è svolto il quinto congresso della Glc Cgil di Basilicata alla presenza del segretario generale della CGIL di Basilicata, Angelo Summa e del segretario nazionale Flc Cgil, Alessandro Rapezzi.

Il V Congresso, che ha per titolo "Lezioni di pace", vede il segretario Paolo Fanti impegnato in una riflessione su  “cosa significa coniugare la tutela delle lavoratrici e dei lavoratori e delle fasce sociali più deboli in un mondo che deve affrontare sfide planetarie complesse e difficili e, al tempo stesso, che ruolo rivestono i settori della conoscenza nella risoluzione di queste sfide”.

Nel ribadire la posizione della Cgil di fronte alla guerra in Ucraina di “condanna e opposizione ferma all’escalation militare”, Paolo Fanti chiarisce che il ruolo della conoscenza nella transizione verso un nuovo modello di sviluppo è assolutamente centrale e indica il sistema pubblico di istruzione e ricerca come generatore di uguaglianza, cittadinanza, innovazione, sostenibilità. Per questo critica aspramente sia il governo Meloni che il ministro dell'istruzione Valditara da cui provengono le continue esternazioni che non tengono conto della complessità della relazione educativa in una società profondamente mutata.

Inoltre, fa notare Paolo Fanti, sula scuola e sull'università incombono l'autonomia differenziata, i tagli di finanza pubblica e la legge di Bilancio con il progetto di dimensionamento scolastico della rete scolastica che ridurrebbe di 700 le scuole sul territorio nazionale e peserebbe maggiormente su alcune regioni, tra cui la Basilicata, dove la riduzione potrebbe essere più consistente.

Critiche alla legge di Bilancio anche dal segretario generale della Cgil lucana, Angelo Summa: “Si tratta di una misura che è contro il paese, in quanto non affronta la questione del debito pubblico da cui si determinano le condizioni sociali, addebitandola al costo del lavoro, che è una delle cause dell’indebolimento dei salari e dell’aumento della povertà. In Italia abbiamo i salari più bassi d’Europa e una proliferazione di contratti collettivi nazionali, più di mille, che devono essere riformati. La lotta alla precarietà e il fisco sono i due grandi temi che andrebbero affrontati subito: per rilanciare la scuola pubblica, la sanità pubblica e il welfare non si può sostenere il debito pubblico sulle spalle di lavoratori e pensionati”.

 

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