La legge di bilancio 2023 (Legge 197/22) prevede che “per l’anno 2023, gli oneri posti a carico del bilancio statale per la contrattazione collettiva nazionale in applicazione dell’articolo 48, comma 1, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n.165, e per i miglioramenti economici del personale statale in regime di diritto pubblico di cui all’articolo 1, comma 609, della legge 30 dicembre 2021, n. 234, sono incrementati di 1.000 milioni di euro da destinare all’erogazione, nel solo anno 2023, di un emolumento accessorio una tantum, da corrispondere per tredici mensilità, da determinarsi nella misura dell’1,5 per cento dello stipendio con effetti ai soli fini del trattamento di quiescenza” (all’articolo 1, comma 330).
In altre parole sono incrementate di un miliardo di euro e per il solo 2023 le risorse a carico del bilancio dello Stato per la contrattazione collettiva nazionale per il triennio 2022-2024 e per i miglioramenti economici del personale statale in regime di diritto pubblico.
La Ragioneria generale dello Stato lo scorso 25 gennaio 2023, al fine di assicurare l’omogenea applicazione di tali disposizioni, aveva pubblicato la quantificazione del predetto emolumento da corrispondere al personale appartenente al Pubblico Impiego.
Per personale pagato attraverso NOIPA, il sistema informatico che il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha realizzato per gestire i processi di elaborazione, liquidazione e consultazione degli stipendi del personale della Pubblica Amministrazione, sul cedolino di luglio saranno accreditati gli arretrati dell’emolumento accessorio relativi al periodo gennaio-giugno 2023 (oltre che l’importo del mese di luglio). L’importo netto della retribuzione del mese di luglio è già visibile nell’area riservata degli amministrati.
Per il personale dipendente da amministrazioni, istituzioni ed enti pubblici diversi dall’amministrazione statale (ad es. università ed enti pubblici di ricerca), gli oneri per l’una tantum sono posti a carico dei rispettivi bilanci e sono destinati alla medesima finalità.
L’emolumento una tantum si pone chiaramente come alternativa allo stanziamento di risorse utili per aprire le trattative per il rinnovo della tornata contrattuale 2022-2024: infatti, tali risorse non solo sono lontane dal recupero dell’inflazione di questi anni, ma rappresentano in modo netto la volontà di disinvestire sul lavoro pubblico.