L’ipotesi di CCNI sottoscritta il 31 maggio scorso ha superato tutti i controlli di regolarità ed è stata sottoposta alla firma definitiva il 1 agosto 2023. Assicurato l’adeguamento degli stipendi a partire dal prossimo mese di settembre.
Il passaggio dai contratti integrativi regionali (CIR) ad un unico contratto nazionale mette definitivamente fine alle sperequazioni retributive determinatesi tra le diverse regioni e uniforma la retribuzione di posizione parte variabile dei dirigenti scolastici (quella legata alla fascia di complessità della scuola di titolarità) su tutto il territorio nazionale.
Il CCNL Area Istruzione e Ricerca 2016-2018 aveva previsto questo passaggio già a partire dall’a.s. 2019/20 ma l’instabilità e l’incapienza del Fondo Unico Nazionale (FUN) non lo hanno consentito, determinando un lungo periodo di blocco delle contrattazioni che ha penalizzato i dirigenti scolastici e che è stato superato solo grazie a stanziamenti una tantum finalizzati a garantire la copertura delle retribuzioni erogate a partire dall’a.s. 2017/18.
Con la firma del CCNI del 1° agosto si assicurano dunque uniformità e continuità alle retribuzioni dei dirigenti scolastici, obiettivi perseguiti con determinazione in questi anni dalla FLC CGIL che, al termine della trattativa, ha confermato il giudizio positivo sul risultato raggiunto, già espresso il 31 maggio con la firma dell’ipotesi.
La FLC CGIL ha inoltre sollecitato l’amministrazione a riaprire tempestivamente il confronto sui criteri per la collocazione delle scuole nelle fasce di complessità, dimostratisi eccessivamente penalizzanti per alcune tipologie di scuole, e ad avviare con altrettanta tempestività le trattative per la sottoscrizione del CCNI relativo all’a.s. 2024/25, per mantenere l’impegno assunto di rendere nota la fascia di appartenenza delle istituzioni scolastiche e la connessa retribuzione di parte variabile prima delle operazioni di mobilità per l’anno scolastico successivo.
Seguiremo con attenzione l’applicazione del CCNI in tutte le regioni, verificando la corretta applicazione delle clausole di salvaguardia e intervenendo, ove necessario, per chiedere il ripristino del corretto punteggio relativo agli indicatori delle fasce di complessità.