Inclusione scolastica alunni con disabilità: pubblicato il decreto correttivo al DI 182/2020

 

Il provvedimento apporta alcune modifiche ai nuovi modelli di PEI e alle Linee guida allegate. Permangono criticità soprattutto in relazione all’assegnazione del sostegno.

È stato pubblicato sul sito del Ministero dell’Istruzione e del Merito, il Decreto Interministeriale 153 del 1 agosto 2023 concernente le disposizioni correttive al decreto interministeriale 29 dicembre 2020, n. 182, che ha introdotto il modello nazionale di piano educativo individualizzato e le correlate linee guida, indicando le modalità di assegnazione delle misure di sostegno agli alunni con disabilità.

Si tratta di un provvedimento che, tenendo conto del complesso iter giudiziario attraversato dal Decreto del 2020, dall’annullamento per sentenza del TAR prima al reintegro da parte del Consiglio di Stato poi, nonché delle Osservazioni provenienti da autorevoli soggetti tra cui il CSPI, apporta alcune modifiche ai nuovi modelli di PEI e alle Linee guida allegate.

In particolare:

  • esplicita la possibilità di fare riferimento nella redazione del PEI alla diagnosi funzionale e al profilo dinamico funzionale, ove predisposto, nel caso in cui non sia stato redatto il Profilo di funzionamento;
  • specifica che per gli alunni con disabilità che frequentano le scuole secondarie di secondo grado non è previsto l’esonero dall’insegnamento di una o più discipline presenti nel piano di studi;
  • elimina la previsione della mancata richiesta da parte delle famiglie del progetto individuale;
  • definisce la procedura che consente agli alunni con disabilità che seguono percorsi didattici differenziati nelle scuole secondarie di secondo grado di rientrare, su richiesta della famiglia, in un percorso didattico personalizzato, previo superamento di specifiche prove integrative, in caso di parere contrario del consiglio di classe;
  • chiarisce che la riduzione dell’orario scolastico può essere fatta solo «per eccezionali e documentate esigenze sanitarie su richiesta della famiglia e degli specialisti sanitari, in accordo con la scuola, indicando le motivazioni;
  • riconduce le “dimensioni”, oggetto dell’osservazione sistematica e della conseguente elaborazione degli interventi, ai “Domini” previsti dalla L.104/1992, con i quali stabilisce totale corrispondenza, creando maggiore omogeneità tra verbali di accertamento/profili di funzionamento e stesura del PEI;
  • sostituisce le parole “debito di funzionamento” con “supporto al funzionamento”, superando quell’odiosa dicitura che sottolineava le carenze piuttosto che le potenzialità e i bisogni degli alunni con disabilità;
  • specifica che la valutazione degli alunni della scuola primaria è espressa attraverso giudizi descrittivi.

Si tratta di aspetti parzialmente migliorativi che affrontano alcune delle criticità già rilevate.

Restano disattese però alcune questioni importantissime concernenti le modalità e l’entità di assegnazione delle risorse professionali. L’allegato C 1 “Tabella Fabbisogno Risorse professionali per il sostegno didattico e l’assistenza” indica ancora un range di ore di sostegno parametrato sulla gravità delle difficoltà relative a ciascuna dimensione. È un approccio sbagliato che, attraverso la quantificazione per ogni alunno un tetto massimo di risorse assegnabili, nasconde l’obiettivo di nuovi tagli di organico e rischia di compromettere il diritto allo studio e all’inclusione delle alunne e degli alunni con disabilità, penalizzando uno degli aspetti più qualificanti del nostro sistema scolastico.

Se così sarà, la FLC CGIL metterà in campo tutte le azioni per fermare l’ennesimo tentativo di svilire valore, ruolo e funzioni della scuola pubblica.

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