Il ministro Valditara dà i numeri, ma sbaglia i calcoli

 

Numeri alla mano, 200 mila supplenti per l’anno scolastico appena iniziato è una stima per difetto

Il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara ha rilasciato un’intervista a ‘Repubblica’ cercando maldestramente di smentire i numeri relativi allo stato di precarietà del sistema scolastico italiano. “Sono poco più di 130mila” spiega Valditara, contestando le organizzazioni sindacali di categoria che, invece, prevedono 200mila incarichi a tempo determinato, al netto delle supplenze brevi e temporanee.

Facciamo due conti, facendo riferimento ai dati comunicati dallo stesso Ministero.

Al termine delle immissioni in ruolo effettuate, comprensive degli incarichi assegnati da GPS I fascia e attraverso call e mini-call veloci, restano vacanti 40 mila cattedre. I posti di sostegno in deroga supereranno le 100mila unità, come lo stesso Ministro ha prudentemente ammesso in una recente intervista. A questi si aggiungono i posti dell’adeguamento alle situazioni di fatto, oltre 14 mila secondo le disposizioni ministeriali (nota 26952 del 12 aprile 2023 recante “le istruzioni operative in merito alla determinazione dell’organico per il personale docente dell’anno scolastico 2023/24”) più quelli attivati dagli Uffici Scolastici Regionali per situazioni sopravvenute, per la copertura di posti lasciati liberi da personale in servizio presso altre amministrazioni o impegnato in dottorati di ricerca, ecc.

Al calcolo mancano i 30 mila incarichi annuali al personale ATA, senza il quale le scuole non avrebbero neppure potuto aprire i battenti. Si tratta infatti di lavoratrici e lavoratori fondamentali per il funzionamento, l’accoglienza e l’assistenza agli alunni.

Se la stima “sindacale” di 200 mila supplenti è imprecisa, sicuramente lo è per difetto.

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