C’è chi dice NO: i docenti del Liceo “Filippo Buonarroti” già da maggio sono schierati contro la figura del docente tutor

 

Le loro motivazioni spiegate in una lettera.

A cura della FLC CGIL Pisa.

Lo scorso maggio, quando il ministero ha avviato la procedura di reclutamento per la formazione dei docenti tutor e orientatori, più di cinquanta docenti del Liceo scientifico “Filippo Buonarroti” di Pisa hanno contestato l’introduzione di questa figura nella scuola. Le motivazioni del rifiuto dei docenti sono state illustrate nella lettera che riportiamo di seguito.

Lettera dei docenti del Liceo “Filippo Buonarroti” su docenti tutor e orientatori

26 maggio 2023

Il decreto Ministeriale n. 63 e la circolare prot. 958 del 5 aprile 2023 prevedono che nelle scuole, entro il 31 maggio 2023, i docenti disponibili avanzino la richiesta di partecipare a un corso di formazione che permetta loro di diventare docenti tutor o docenti orientatori, due nuove figure di docente previste a partire dall’a.s. 2023/2024 e la cui istituzione è legata ai fondi del PNRR.

In merito a tale provvedimento e considerando anche la recente informativa ministeriale sul tema, noi docenti del collegio del Liceo “Filippo Buonarroti” osserviamo che

  • la comunicazione sulla normativa riguardante l’individuazione dei docenti tutor e orientatori non è stata adeguata da parte del Ministero, e la circolazione delle informazioni necessarie è stata carente e tardiva, e di conseguenza inesistente la discussione in proposito;
  • l’istituzione di queste nuove figure di docente viene realizzata al di fuori del contratto collettivo nazionale, un colpo di mano che rischia di creare un pericoloso precedente, tanto più che ciò comporterà necessariamente un aumento dell’orario di lavoro attualmente previsto dal contratto;
  • le figure di tutor e orientatore rientrano all’interno di un processo di presunta valorizzazione dei docenti che, così come istituito dalle ultime normative, mina l’unità del collegio docenti, introducendo la logica della differenziazione e rafforzando la competitività all’interno della comunità scolastica, mascherandola sotto forme di collaborazione tra figure diversificate del corpo docente;
  • le figure di tutor e orientatore, in nome di presunte competenze, interverranno nel lavoro degli altri colleghi, minando la loro libertà di insegnamento e di valutazione, intervenendo nel rapporto con gli alunni e assumendo parte dei compiti già previsti dalla funzione docente (orientamento, valutazione, personalizzazione dei percorsi, etc.) e delegittimando il ruolo dei consigli di classe, i quali verranno esautorati dal compito di valutare l’andamento scolastico degli studenti, modularne i percorsi, valutarne le esperienze extracurriculari, promuovere le opportune esperienze calibrate sul singolo e la classe, combattere l’insuccesso scolastico, favorire l’accesso alle opportunità formative e promuovere la continuità con altri cicli di istruzione;
  • le figure di tutor e orientatore mutano, inoltre, notevolmente il ruolo dell’insegnante, trasformando i docenti in orientatori, certificatori di competenze, “psicologi”, valorizzatori, o consiglieri per le famiglie, disconoscendo il loro ruolo essenzialmente didattico e culturale;
  • le figure di tutor e orientatore trasformano la scuola sempre più in luogo di accudimento, con compiti volti a deresponsabilizzare famiglie e alunni/e, una scuola come servizio assistenziale e non come istituzione volta all’istruzione e alla formazione culturale e sociale di cittadine e cittadini, secondo i dettami costituzionali;
  • infine, quelli del docente tutor e del docente orientatore, sono incarichi che, se le stime che sono state fatte del carico di lavoro sono corrette, saranno sottopagati rispetto al carico di lavoro, un segno dell’ulteriore svalutazione della funzione docente che ben mostra la considerazione che al Ministero ha di questo ruolo. Ciò emerge del resto anche dalla scelta di non consultare minimamente il mondo della scuola per decidere come destinare i fondi del PNRR, che sarebbe stato più opportuno impiegare per provvedimenti reali contro la dispersione scolastica, per l’edilizia e per aumenti reali del salario dei docenti, che rimane uno dei più bassi in Europa.

Alla luce di queste considerazioni, come docenti del Collegio Docenti del Liceo “Filippo Buonarroti”, esprimiamo tutta la nostra contrarietà rispetto all’istituzione delle figure di docente tutor e orientatore e dichiariamo la nostra indisponibilità a ricoprire i ruoli richiesti dalla normativa citata.

© 2021 FLC CGIL Potenza