La FLC ricorda le prerogative contrattuali sulla materia e richiede e ottiene che siano attivate le relazioni sindacali. Convocato il confronto per il giorno 18 dicembre
L’amministrazione, rappresentata dal Capo Dipartimento Istruzione dott.ssa Carmela Palumbo, ha presentato le linee di indirizzo elaborate dalla Scuola di Alta formazione dell’Istruzione (SAFI), istituita ai sensi dell’art. 16-bis del D.Lvo 59/2017, allo scopo di promuovere e coordinare la formazione in servizio dei docenti di ruolo e le attività formative dei dirigenti scolastici, dei DSGA e del personale ATA, secondo quanto previsto dalla MISSIONE 4 del PNRR. La dott.ssa Palumbo ha inoltre annunciato la predisposizione di un decreto interministeriale contenente i criteri di valutazione degli obiettivi conseguiti dai docenti che accedono alla formazione volontaria incentivata (FOVI), prevista dall’art. 16-ter del D.Lvo 59/2017, e i contenuti minimi di tale formazione, evidenziando il riparto delle competenze, non chiaramente definite nella legge, tra la SAFI a cui spetta un ruolo eminentemente tecnico e di indirizzo sui piani generali di formazione e il Ministero che assumerà compiti di regia.
Hanno partecipato all’incontro il Presidente e il Direttore Generale della SAFI che hanno illustrato il ruolo della SAFI nella definizione degli obiettivi formativi per la formazione continua dei docenti e le Linee di indirizzo circa le modalità di acquisizione da parte delle istituzioni scolastiche dei fabbisogni formativi del personale docente e ATA e da parte degli USR dei fabbisogni formativi dei dirigenti scolastici e precisando che, oltre alla formazione specifica riservata a ciascuna figura professionale, le Linee di indirizzo prevedono anche una formazione di tipo trasversale comune a tutto il personale scolastico con il coinvolgimento delle famiglie.
La FLC ha evidenziato il rapporto tra sistema formativo e contratto e osservato che le linee di indirizzo richiamano il CCNL in modo del tutto generico contrariamente a quanto previsto dai CCNL del comparto e della dirigenza che prevedono informazione e contrattazione.
In modo particolare la FLC CGIL ha sottolineato che l’attivazione dei meccanismi formativi previsti dalla norma, soprattutto se connessi alla progressione di carriera, soggiacciono integralmente alle relazioni sindacali, le quali, dunque, precedono, giusta la tempistica contenuta nella norma medesima, qualsiasi intervento normativo.
Altri argomenti che rivestono poi analoga importanza sono: il rispetto dell’autonomia e del protagonismo delle istituzioni scolastiche in materia formativa in forza del richiamo al principio di sussidiarietà pure contenuto nelle linee guida, l’attivazione di un percorso di sviluppo della dimensione di ricerca e sperimentazione previsto dall’autonomia scolastica, accanto all’autonomia organizzativa e didattica, una ridefinizione adeguata della comunità educante che ha le sue radici nei decreti del 1974 ma è stata innovata dal CCNL “Istruzione e Ricerca” del 2018.
Per questo abbiamo chiesto l’attivazione del confronto a livello nazionale sugli interventi formativi destinati a dirigenti, docenti e ATA, ricordando che non può essere ignorato quanto previsto nell’ipotesi di CCNL per il comparto “Istruzione e Ricerca” firmata il 14 luglio scorso rispetto al pagamento delle ore di formazione effettuate in eccedenza rispetto alle 80 ore complessive previste per le attività funzionali all’insegnamento che l’attuale consistenza del FMOF non può sostenere. Sono necessarie quindi specifiche risorse aggiuntive da definire con la prossima legge di bilancio.
Sulle altre criticità presenti nella bozza di Linee di Indirizzo la FLC invierà specifiche osservazioni in previsione del confronto. Ma già nell’incontro odierno ha evidenziato come le Linee di indirizzo sulla formazione proposte dal MIM contrastino fortemente con le prerogative collegiali e con l’autonomia professionale dei docenti ai quali vengono imposte attività formative calate dall’alto, da un’autorità esterna ed estranea alle specifiche esigenze legate ai diversi ambiti territoriali ed educativi. Inoltre si prefigurano soluzioni, anche sul piano della valorizzazione professionale, fortemente selettive e discriminatorie piuttosto dubbie rispetto ad una promozione della qualità della prestazione lavorativa della docenza la cui attività si qualifica proprio per il carattere collegiale e partecipativo. Soluzioni peraltro mai affrontate né tanto meno definite in sede di contrattazione collettiva che rappresenta il luogo deputato a regolare qualsiasi ipotesi di sviluppo e miglioramento della condizione professionale.
Al termine della riunione l’amministrazione, accogliendo la richiesta di apertura del confronto sulle tematiche oggetto dell’incontro, ha sollecitato il tempestivo invio delle osservazioni da parte dai sindacati. La data del confronto sindacale è stata fissata per il prossimo 18 dicembre. In quell’occasione verrà data l’informativa sulla Direttiva per l’accreditamento degli enti formativi, di cui il Ministero fornirà il testo ai sindacati.