Piano di formazione 2020/21. Incontro presso l’Usr del 26 febbraio 2021

Piano di formazione 2020/21

Incontro presso l’Usr del 26 febbraio 2021

COMUNICATO STAMPA

Il 26 febbraio scorso si è svolto l’incontro di informativa con l’Usr Basilicata sul piano regionale di formazione per l’a.s. 2020/21, nel corso del quale l’Amministrazione ci ha illustrato le principali iniziative formative, alcune già partite (formazione neo assunti, educazione civica, valutazione scuola primaria) ed altre ancora da attivare.

Pur tenendo conto dei tempi e della dinamica legata alla situazione pandemica che sottopone l’Usr (così come tutto il mondo della scuola) ad attività organizzative aggiuntive ed eccezionali, non abbiamo potuto non manifestare preliminarmente il nostro disappunto per il ritardo della convocazione, che ci ha impedito di ricevere l’informativa in via preventiva.

La formazione infatti, per gli aspetti rilevanti che assume sul personale scolastico, rientra a pieno titolo nelle relazioni sindacali a livello regionale, annoverandosi tra le materie oggetto di confronto in ordine agli obiettivi ed alle finalità (art. 22 comma 8 CCNL/2018) e di contrattazione, laddove delegate dal livello nazionale (art. 22 comma 4).

Sia che si tratti confronto che di contrattazione l’amministrazione scolastica è tenuta, ai sensi dell’art. 5 CCNL/2018, a fornire l’informazione, che consiste nella trasmissione di dati ed elementi conoscitivi ai soggetti sindacali al fine di consentire loro di prendere conoscenza delle questioni inerenti alle materie di confronto e di contrattazione integrativa” (comma 2).

Inoltre, “l’informazione deve essere data nei tempi, nei modi e nei contenuti atti a consentire ai soggetti sindacali, secondo quanto previsto nelle specifiche sezioni, di procedere ad una valutazione approfondita del potenziale impatto delle misure da adottare ed esprimere osservazioni e proposte” (comma 3).

L’informazione, pertanto, va svolta preventivamente, in appositi momenti di confronto, al fine di consentire alle OO.SS. una attenta valutazione dell’argomento e di poter formulare, per l’appunto, “osservazioni e proposte” e non può esaurirsi, burocraticamente, nel mero e unilaterale invio del provvedimento adottato dall’Ufficio.

Piano di formazione dei neo assunti.

A fronte delle perplessità dell’Amministrazione, le scriventi OO.SS. hanno chiesto che venga consentito, su richiesta, lo svolgimento degli incontri di formazione in videoconferenza (incontro iniziale e finale e laboratori formativi) anche ai docenti/Dsga in malattia, ancor più se affetti da Covid, oppure in situazione di congedo (aspettativa, congedi parentali etc.).

In ogni caso abbiamo chiesto all’Ufficio di farsi carico, per quanto possibile, del recupero delle ore non prestate al personale assente.

Formazione educazione civica e valutazione scuola primaria

Per quanto riguarda la formazione sull’educazione civica, ci è stato chiarito che le 30 ore di formazione indiretta sono per ciascun referente (e non per singolo coordinatore), che poi le svilupperà all’interno della scuola con i coordinatori, sulla base dell’autonoma scelta organizzativa delle singole scuole.

È previsto un compenso forfetario pari a 350,00 euro per scuola, da dividere per due referenti, mentre niente è previsto per i coordinatori.

Per la valutazione primaria, invece, saranno retribuite le ore per i tutor d’aula (6 ore) e per i documentatori (20 ore), mentre nulla è previsto per gli altri docenti coinvolti.

Si tratta, come si può vedere, di risorse assolutamente insufficienti, soprattutto se riferite alla formazione sull’educazione civica, data la mole di lavoro e di impegno chiesto ai referenti ed ai coordinatori.

Nel merito, riteniamo utile fare alcune puntualizzazioni:

  • La formazione è un diritto/dovere del personale e pertanto non può essere imposta dall’alto, con un meccanismo “a cascata” che rischia di soffocare l’autonomia scolastica. Ribadiamo ancora una volta che qualsiasi formazione dev’essere approvata dal Collegio dei docenti, a cui spetta la relativa delibera, sia in ordine all’obbligatorietà che all’individuazione dei criteri di e delle modalità di partecipazione.
  • Laddove le risorse siano insufficienti a riconoscere l’impegno gravoso dei docenti coinvolti, le scuole potrebbero adottare diverse soluzioni: ad esempio, considerare le ore svolte come formazione in servizio (art 64 comma 3 CCNL/2007), scomputandole dall’orario di lezione, in caso di docenti con ore di potenziamento o di co-presenza o a disposizione; imputarle alle 40 ore previste dal CCNL per le attività collegiali; attivare o integrare, laddove possibile, la contrattazione di scuola destinando parte delle risorse del Fis all’impegno dei docenti impegnati nella formazione.
  • Consideriamo la formazione uno strumento fondamentale di crescita professionale del personale scolastico, ma proprio per questo riteniamo che essa debba vedere un ruolo attivo delle scuole coinvolte, che devono riappropriarsi delle proprie prerogative e incardinare la formazione nel proprio piano delle attività, riconoscendo il lavoro e l’impegno dei docenti coinvolti con le modalità che ciascuna autonomia riterrà più opportuno.

Potenza, 4 marzo 2021

Paolo Fanti

Angela Uricchio

Paolo Laguardia

Comunicato su piano formazone 2020-21

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