Pasto gratuito: FLC CGIL, CISL SCUOLA, UIL SCUOLA e SNALS Confsal chiedono il rispetto del contratto sul diritto gratuito alla mensa per i collaboratori scolastici.

Il contratto va pienamente applicato

 

Comunicato unitario FLC CGIL, CISL SCUOLA, UIL SCUOLA e SNALS Confsal

Nei giorni scorsi ha avuto luogo un incontro al MPI sui problemi che stanno emergendo rispetto all’applicazione dell’art. 21 del CCNL (diritto al pasto gratuito per docenti e personale ata in servizio durante la mensa). L’Amministrazione ha rappresentato le difficoltà derivanti dallo scarto fra le richieste di rimborso avanzate dagli Enti Locali e le disponibilità di bilancio del MPI.

FLC CGIL, CISL SCUOLA, UIL SCUOLA e SNALS Confsal hanno espresso anzitutto la ferma determinazione a rivendicare una corretta e completa attuazione dei contenuti del CCNL, sottolineando il fatto che lo stesso è stato sottoscritto dopo essere stato sottoposto al vaglio degli organi di controllo. Il contratto è quindi pienamente operante e va applicato.

Al fine di offrire indicazioni da far valere nell’ambito del confronto fra Amministrazione e rappresentanze degli EE.LL., le OO.SS. hanno evidenziato, ancora una volta, come la consumazione del pasto da parte del personale non possa essere considerata alla stregua di un mero accesso ad un servizio a domanda individuale, ma una prestazione di lavoro fortemente connotata in termini educativi e di assistenza. L’erogazione del servizio di refezione scolastica è un onere esclusivo che l’Ente Locale è tenuto ad assicurare nell’ambito delle attribuzioni in materia di diritto allo studio.

Hanno infine sottolineato come allo Stato competa l’obbligo di fornire un contributo alle spese sostenute dai Comuni per la fornitura del pasto gratuito al personale in servizio, ma non quello di un loro integrale rimborso.

FLC CGIL, CISL SCUOLA, UIL SCUOLA e SNALS Confsal hanno pertanto espresso totale indisponibilità rispetto a ogni ipotesi di soluzione del contenzioso fra Stato ed Enti Locali che possa ricadere sul personale docente e ata attraverso la rimessa in discussione di un contratto da poco sottoscritto e di cui, pertanto, esigono da subito piena attuazione.

A tal fine chiedono all’Amministrazione di fornire alle scuole, attraverso un’apposita direttiva utile anche a prevenire l’insorgere di un contenzioso che le vedrebbe certamente soccombenti, le opportune indicazioni per una corretta e integrale applicazione dell’art. 21 del CCNL.

Roma, 9 aprile 2008